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Sui monti di Vigo, Castel Selva - poesia
Sui monti di Vigo
Castèl Selva (passeggiata)
"Zighé zènt"(da leggere e/o ascoltare)
"No gò vóze assà" (da leggere e/o ascoltare)
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Sui Monti di Vigo giovedì, 22.03.2018
- Dislivello: m 800
- Sviluppo: km 8,00
- Tempo: netto complessivo ore 4.15 con brevi soste ore 5.00
il 1° km in ore 1.40; il 2° km in ore 1.15; il 3° km e il 4° rispettivamente in ore 0.40 circa
Bella escursione in solitaria su sentieri nuovi e lungo un percorso impegnativo quanto basta. Già i tempi dei primi 4 km possono dare un'idea della ripidità della montagna e dell'impegno richiesto.
E mi pare necessaria subito una precisazione: le carte con scala al 30.000 o si sanno leggere o forse è meglio lasciarle a casa. Per dire che non mi sarei aspettato di dover fare poco meno di 400 m soltanto per raggiungere la Torre di Visione, m 665 (ore 1.00). Una denominazione che mette anche un po' di curiosità; in realtà si tratta di un interessante punto panoramico sulla valle sottostante, da dove si gode la vista sulla Paganella dal un lato e sul Gruppo di Brenta dall'altro. Una piattaforma in legno che si affaccia sulla valle, con la propria ringhiera, un paio di tavole con le panchine e poco più in là la piazzola per l'atterraggio dell'elicottero. E, poco prima, la segnaletica che mette davanti ad un bivio dove io cambio il programma della mattina. A sinistra il 516A, Sentiero Frassati, che porterebbe, in discesa, a Masi di Vigo e oltre; a destra il segn. 516B che indica come meta Baito di Portolo, con un altro po' di salita da fare. Già raggiungere la Torre di Visione è stata tutt'altro che una passeggiata: un sentiero al sole che arrampica molto ripido con uno stretto zig-zag; le prime violette e nessuna difficoltà oltre alla pendenza. Oltre però la musica, adagio cambia passando dapprima su un sentiero che pare un vialetto col tappeto di veluto, in un bosco di faggi per poi diventare mano a mano sempre più impervio, impegnativo, a tratti pericoloso e attrezzato con cordino. Forse un'indicazione, alla partenza, non ci starebbe male. L'insidia maggiore però sta in qualche passaggio, per fortuna breve, nel ghiaccio bollente che infatti, goccia a goccia cola ma che rende insidiosissimo il sentiero. E qui si vede tutta la classe (e la fortuna) dell'escursionista esperto. Ma non è finita perché salendo, forse molto impegnato a seguire i segni non sempre molto ravvicinati, ad un certo punto non vedo più nessuna indicazione, che manca ormai da un po', e nessun segnavia. Non rimane che orientarsi a ... naso, cosa questa che non sempre riesce bene. Per farla breve, aspettando di vedermi sbucare davanti il Baito di Portolo, lo supero in altezza attento però ad ogni più piccolo indizio. Che infatti, finalmente appare: si tratta di qualche pianta di faggio abbattuta di recente; particolare questo che mi fa pensare che non trovandosi più i tronchi sul posto, in qualche modo devono essere arrivati a valle e come se non attraverso una strada?. Quella strada che, indicata in cartina, vado cercando da un po' e che infatti poco sotto finalmente si materializza. Sarà stata la foga, la gioia, il sollievo, nella discesa libera su uno spesso materazzo di foglie, inciampo in un ramo invisibile e ci pianto un bel volo. Gli occhiali perdono una lente, mi sbucio tutte due le ginocchia e, quel che è peggio, batto uno zigomo a terra e me lo sbuccio; inevitabile che poi si gonfierà fino a farmi sembrare un pugile suonato. Tutto sommato però niente di grave e invce proprio poco dopo, ecco finalmente che, in discesa, raggiungo il sospirato Baito di Portolo, m 900 (ore 2.00-3.00). Un ameno e simpatico posto che dà subito l'impresione di essere molto frequentato nella buona stagione; ci sono infatti panchine a tavoli in quantità, un Cristo e un piccolo altare e, naturalmente, due baite carine sulla prima delle quali c'è una simpatica scritta “nessuna donna sarà mai bella come la mia libertà”; la libertà del montanaro, penso io. Sarebbe questo un posto molto indicato per la sosta panini, tanto più che non manca ormai tanto alle ore 13. Ma preferisco cercare un posticino più al sole e un po' più in basso. Così, seguendo ora il segn. 516 per Masi di Vigo, scendo perdendo rapidamente quota su una buona strada forestale col fondo in cemento nei tratti più ripidi, fino a fermarmi su un bel tavolo al sole nei prati in Loc. Praiaz (ore 0.25-3.25). Da qui poi, in 1/4 d'ora sarò a Masi di Vigo (ore 0.15-3.40) e, scendendo infine lungo la statale chiuderò l'anello alla Rocchetta (ore 0.35-4.15).
Si tratta di una facile passeggiata, lungo strade in saliscendi, comode e con tratti pianeggianti e salite non molto ripide, che può essere indicata a chi non avesse molto tempo a disposizione e non volesse comunque rinunciare a fare due passi fuori dagli itinerari quotidiani.
Da Levico Terme, percorso un breve tratto di strada che sale a Vetriolo, in un ampio tornante sinistrorso, si può lasciare la macchina nel parcheggio dell'Albergo Scaranò.
A differenza di quanto riportato sul percorso descritto, diverse sono le varianti possibili, più o meno impegnative, più o meno lunghe; è per esempio possibile, mantenendosi a bassa quota, evitando quindi importanti dislivelli, in circa cinque chilometri, raggiungere Campiello alle porte di Novaledo; oppure, per chi volesse fare un po' di fatica, prendere una delle diverse strade forestali, e salire più in alto. Noi, per la nostra camminata, ci siamo basati sul tempo libero che avevamo a disposizione.
Castel Selva è un castello, ormai diroccato, che si erge su un colle a nord dell'abitato di Selva, frazione orientale della cittadina di Levico Terme, in Trentino.
Successivamente il castello venne abbandonato ed iniziò la sua decadenza. Nel 1779 venne acquistato dal comune di Levico Terme, che ne utilizzòAltre importanti e dettagliat informzioni le parti in muratura per la costruzione di molte case del centro storico. Al giorno d'oggi restano solamente delle parti dei muri del complesso principale, ed un arco con lo stemma del principe vescovo di Trento 300 metri prima di giungere al castello.
Urlate gente/ che vogliono tapparvi la bocca/ indossate gli occhiali neri/ che hanno dipinto tutto di rosa/ non state a respirare/ che vi addormentano/ con profumi avvelenati/ tappatevi intanto gli orecchi/ perché le musiche che intonano/ sono nenie bugiarde.// Quando hanno preso il voto/ non chiedono altro/ che diciate "sì"/ quando serve a loro:/ che stiate quieti e buoni.// Urlate gente/ prima che vi ubriachino/ e che vi facciano vedere/ la luna in fondo al pozzo/ in una notte scura/ di luna nuova.
da “Sgéve de vita”, 2002
Ponchielli: Danza delle ore
No gò vóze assà
No gò vóze assà
déme trombe e tamburi
a daverzèr crèpe zó fónde
en silènzi vegnudi grévi
che i ne pésa adòs.
I vòl scoertarne
sót a 'n sdramaz griso
che tut el scónda
colóri, ensòni, penséri.
L'èra demò algéri
el tèmp bianch de l'atésa,
ancòi ne passa ennanz
vagóni vòidi che i va per sóra
de rabie e delusión.
Quan che vèn zó la séra
diséva contènt en grazie
adès son en poiat
sperdù 'ntéla bufèra.
Ascolta la poesia
Non ho voce abbastanza
Non ho voce sufficiente/ datemi trombe e tamburi/ ad aprire crepe profonde/ nei silenzi divenuti peanti/ che ci pesano addosso./ Voglioni coprirci/ sotto a un materasso grigio/ che tutto nasconda/ colori, sogni, pensieri.// Era soltanto ieri/ il tempo bianco dell'attesa,/ ogi ci passano davanti/ vagoni vuoti che che straripano/ rabbie e delusioni./ Quando scende la sera/ dicevo contento un grazie/ adesso sono un pulcino/ sperduto nella bufera.
23.02.2018
Theremin: Over the Rainbow
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Postato 12 Aprile 2018 -
Commenti:
graziacam :
Ciao Guido, sempre bella la visita al Castel Selva. Rispetto alla tua poesia "Zighé zènt" faccio notare come sia diventata oramai una poesia senza tempo, sembra scritta oggi, ed invece con i suoi 16 anni è più che mai attuale. In questa poesia però c'è ancora la speranza che l'invito rivolto alla gente possa scuoterli dal torpore... Invece non vedo più questa speranza nell'altra poesia, dove siamo in balia degli eventi... Aspettando il momento per poter visitare i Monti di Vigo ti invio un caro saluto. Grazia
avvbrunocastelletti :
Bentornato Guido! Tutti abbiamo avvertito la tua assenza e siamo lieti di tornare a leggerti.Le due poesie di " denuncia" sono per me ,come puoi immaginare un invito a nozze,ma ultimamente sono tornato alla convinzione che ,nonostante tutte bisogna continuare,continuare a credere.Sottolineo poi che non bisogna aderire all'idea della Notte di Ficte in cui tutte le vacche sono nere.Tra i politici ci sono molte persone per bene eche ancora credono nel compito loro affidato dal popolo. Detto ciò non dimentichiamo mai che la critica e la denuncia sono pur sempre il sale della democrazia.Mi racconterai dell'isola di Madeira molto cara a SissiUn caro saluto a te e a Ivonne.Bruno
Daniela :
13/04/18 ciao Guido, vedo con piacere un altro bel percorso alla mia portata! In questi giorni nuvolosi, appena il cielo prometteva un po' di tregua, abbiamo percorso alcuni sentieri in Valsugana sulla base di tuoi consigli: Torre Sicconi, da Brenta a Tenna e domenica il giro del lago di Levico. Aggiungeremo senz'altro Castel Selva! Per quanto riguarda le poesie, mi sono piaciute entrambe e mi è venuta in mente la strofa di una canzone dei Mercanti di liquore che dice: "Ci vogliono fermi, per prendere la mira, noi diventeremo una giostra che gira!" L'immagine del "poiat sperdù 'ntéla bufèra" mi sembra rendere particolarmente l'idea dell'impotenza e della disperazione; però, in quanto al dire grazie, credo e spero che ci siano ancora tante ragioni per continuare a farlo. Penso, ad esempio, alla bellezza dei paesaggi che con le tue foto ci permetti di condividere e dei versi che ci regali. Un caro saluto a te e ad Ivonne!
Saverio :
Ciao Guido senza aderire al tuo invito di avere pietà nel giudicare le poesie, devo dire che le trovo belle e graffianti quanto serve, non abbastanza forse per svegliare molte coscienze. Ottime! Mi devi poi spiegare dove hai trovato lo spunto per programmare una gita sui monti di Vigo; non conosco nulla di quei luoghi, se non il paese di Vigo di Ton per una vecchia morosa di inizio anni settanta (storia breve e platonica...). Speriamo che la primavera inizi davvero e regali giornate di sole. Credo che quest'anno in quota si potrà calpestare neve a lungo... Salutoni cari.
guidoleonelli :
13.04.2018 -ore 16.10- Ciao Grazia, tu sapevi che io avevo quasi perso la speranza di ritrovarti ancora su queti sentieri, la tua visita quindi è tanto più gradita anche se non è passato molto dall'ultima volta che ci siamo visti a Lavico, sia pure in un'occasione che mi è parsa un po' deludente. Di castel Selva non aggiungi molto: devo pensare che possa andare bene come l'ho presentato io? E delle poesie non posso che darti ragione, purtroppo; ma quel che succede attorno credo sia sotto gli occhi di tutti. Continuiamo comunque a sperare, chissà che non possa succedere qualche miracolo. Ciao e grazie della visita e u saluto anche a Tarcisio.
guidoleonelli :
13.4.2018 -ore 16.30- Ciao Bruno, come vedi non so stare lontano troppo a lungo: grazie d'avermi atteso (vi racconterò poi in seguito) e grazie soprattutto per la spernza che ancora riesci a coltivare e che incoraggia pure noi a fare altrettanto. La Notte nera di Fichte https://pierluigiraccagni.wordpress.com/2016/11/15/la-notte-nera-delle-vacche-nere/ (solo per capire di cosa si parla) è un bell'esempio che calza molto bene. E comunque beato te che riesci ancora a vedere tanta brava gente, fra i politici, che mettono l'interesse del Paese davanti ai propri interessi: io, compatiscimi se credi, faccio sempre più fatica a vederli e le mie speranze vanno mano a mano affievolendosi. Ma riprenderemo magari il discoro in un'altra sede, se ne avremo ancora voglia. Cambiando discorso, mi sembra che le cose che ci succedono attorno, possano offrirci la possibilità di un incontro: vedremo se saremo in grado di approfittarne. Grazie della tua puntuale visita e ti lascio con un caro saluto, del quale ti prego di far partecipe anche Nerina.
guidoleonelli :
13.04.2018 -ore 16.45- Ciao fedelissima Daniela, mi fa sempre piacere leggerti e ancora più quando sento che riesci a seguire le tracce che io lascio sui sentieri che vi propongo. Non conosco la canzone dei Mercanti di liquore ma quanto tu qui proponi rende molto bene l'idea: diventeremo una giostra che gira. Davvero simpatica questa immagine che non conosce rassegnazione. E nonostante tutto, sono d'accordo con te: i motivi di ringraziare ci saranno ancora: il sole che sorge, per esempio, la notte che sbiadisce, il fiore che fiorisce, il sorriso di una persona cara, una medicina che guarisce seppur amara. Credo sia necessario uno sforzo notevole per sapere girare la testa e lo sguardo nella direzione giusta ma mi fa piacere vedere come anche tu riprenda i concetti già espressi da Bruno anche se penso che spesso non tutti nascano ottimisti. Grazie per i complimenti che mi fai per i miei versi e per le foto (che richiedono sempre tanto tempo!). Ricambio a te e Roberto un carissimo saluto, anche da parte di Ivonne.
guidoleonelli :
13.04.2018 -ore 16.50- Ciao Saverio, il tuo piglio deciso non lascia spazio a dubbi o a malinconie: grazie per la pietà che hai provato! Da buon montanaro, tu arrivi subito al punto che più ti interessa, solo che non riesco a dare una risposta, che non sia banale, alla tua domanada. Dovrei dire che "ò davèrt na cartina" e non ho avuto richiami di vecchi amori sia pur platonici. Quanto alla neve, sono d'accordo con te: per quanta ne è venuta, avendone la voglia (ma c'è ancora chi ha voglia di neve?) si potrà calpestarla ancora a lungo. Buone secursioni allora Saverio. Ricambio un caro saluto a te e a Mirna.
Giovanni :
Ciao Guido! Effettivamente la vostra (tua e di Ivonne) è stata una lunga assenza, ma questo vuol certamente dire che avete avuto giornate molto piene e lontane da Calceranica, così come hanno fatto trapelare le foto sul tuo stato di WhatsApp :-) Le tue escursioni sono sempre pillole di angoli sconosciuti del Trentino (e non solo) che spero rimangano luoghi di tranquillità e meditazione, perché se anche se non tutti scriviamo poesie, in compenso apprezziamo la quiete e la serenità che la Natura delle montagne regala, contraccambiando chi la ama. Concordo poi con i commenti di Grazia e di Bruno, riguardo il pessimismo che trapela dalle tue ultime poesie, forse con anche un po' di sana indignazione ed esortazione a non lasciar passare le cose, ma "Zighé zènt", proprio perché scritta nel "lontano" 2002, si rivela quanto mai molto attuale. Questo sta a significare che i tempi non cambiano mai e che dobbiamo essere sempre noi, come cittadini, a vegliare sul futuro civico (non voglio dire politico) delle nostre comunità. Non so se riusciremo, ma dobbiamo sforzarci per non lasciare alle generazioni future un mondo peggiore di come ci è stato consegnato! Concludo con le mie scuse per non farmi molto sentire, ma sto anche molto bene nel ruolo di spettatore e lettore (!), per questo sto pregustando un futuro post relativo al viaggio a Madeira, un sogno oceanico che sarà tuo dovere raccontarci...
guidoleonelli :
13.04.2018 -ore 19.50- Carissimo Giovanni, stavo per spegnere ma, ad un'ultima occhita al sito, strofinandomi bene gli occhi per esserne certo, ho scorto il tuo nome; la seconda occhiata è stata alla finestra: che abbia ripreso a piovere? Potrei cominciare, come si fa di solito, dall'inizio, ma con te credo di potermi permettere di inizire dal fondo: "un sogno oceanico che sarà tuo dovere raccontarci". È vero che tu sei un famoso artista piacentino ma se vogliamo parlare di "doveri", forse sarebbe il caso che ognuno si mettesse la mano sulla coscienza. A buon intenditor... Riprendendo ora daccapo, sappi Giovanni che il tuo (sospirato) commento mi fa molto piacere. Che tu sappia dei miei movimenti non mi meraviglia perché io ho l'abitudine di lasciare tracce sullo "stato" di WhotsApp e ho notato che tu, così poco presente sul sito, sei invece parecchio presente da quest'altra parte. A parte il "dovere", vedrai che, poco o tanto, racconterò, sistemate che avrò alcune centinaia di foto. Mi piace quanto dici sulle mie escursioni e mi piace ancora più sapendo che tu, con la tua fedele macchina fotografica, ami come e più di me gli angoli più reconditi dove è ancora possibile respirare pace e tranquillità e che questi angoli ti portano, di tanto in tanto, anche in Trentino. Sul significato che tu dai ai miei versi mi rimane qualche dubbio ma mi pare che, pessimismo o no, d'accordo con Grazia e Bruno che ti hanno preceduto, sembra volermi incitare ad una maggiore fiducia. Cercherò di impegnarmi in questo senso. Quanto dici sul mondo, su questo strano mondo, non può che vedermi d'accordo: abbiamo, in questo caso sì il "dovere" di lasciare a chi segue un mondo che non sia peggiore dell'attuale: impresa peraltro che appare assai difficile! Ricordandoti con affetto che ad un "amico" non compete il ruolo di semplice spettatore, ti ringrazio per la visita, ti mando un abbraccio che ti prego di condividere con Anna e Leonardo. Ciao.
annamaria :
Eccomi qui, Guido; meglio tardi che mai...Ho letto con l'interesse e il piacere di sempre. Specialmente le poesie meritano davvero un pensiero di riflessione. La seconda fa da risonanza alla prima e anche se lamenti di non aver "voze assà", ti assicuro che sortiscono un effetto importante. Bravo! L'escursione a Castel Selva ti ha provato un bel po', da quanto leggo: assenza di segnaletica, sentieri impervi,inciampo e volo, rottura di occhiali... Ma sei proprio indomito e chi la dura la vince.E " nessuna donna sarà mai bella quanto la mia libertà"...calza un po' con la festa di oggi se si traspone la frase in altro ambito... Grazie e complimenti anche per le belle fotografie. Un abbraccio a te e a Ivonne.
guidoleonelli :
25.04.2018 -ore 16.55- Ciao Annamaria e grazie della visita; tu sai che sul mio sito non esiste un tempo massimo per gli interventi e quindi non sei assolutamete in ritardo. Certo fra qualche giorno dovrei uscire con un nuovo e assai più corposo post ma ciò non toglie. Quanto dici sulle due poesie, di cui la prima parecchio datata come avrai notato, ricalca in buona parte quanto già detto anche da altri amici intervenuti prima di te, ciononostante le tue ossrevazioni mi fanno egualmente piacere. Purtroppo l'unica arma che a me rimane è la penna ed è una penna un po' spuntata che ultimamente non scivola con facilità, tutt'altro. Delle due escursioni, confondi mi pare l'una con l'altra: Castel Selva non è che una facile e comoda passeggiata mentre è stato sui Monti di Vigo che ho avuto un po' di peripezie non sempre poiacevoli. Ma ci stanno. Bello infine il tuo accostamento fra la donna e la libertà che, pur in assenza il tuo commento di data, mi fa supporre tu l'abbia scritto oggi, festa della Liberaione. Condiviso appieno! Grazie per l'abbraccio che ricambio a te e alla tua numerosa discendenza.
Renata :
25.04.2018 ore 19.40 Ciao Guido e un saluto a tutti- Ho letto e riletto le poesie e poi ho letto con molto interesse anche gli scritti di tutti. E' proprio bello questo scambio di impressioni e riflessioni che nascono dalle tue poesie. E' vero che la prima, Zighé zènt, non ha perso il suo vigore col passare del tempo. Ed è proprio nell'incitamento a continuare a gridare che trovo un po' di speranza. Sono ancora convinta che nessuno riuscirà ad addormentarci e a ubriacarci di bugie: è vero siamo in mezzo alla bufera, ma siamo allenati a resistere e a cercare sempre chi costruisce e crede nella forza delle idee. E' bella l'immagine del poiat, ma sai anche tu quanto i ziga i poiatei! Saluti a te, a Ivonne e a tutti gli amici
guidoleonelli :
25.04.2018 -ore 22.35- Ciao Renata, stavo andato a dormire ma ho voluto dare un'occhiata ad eventuali visite e ho fatto bene. È bella la tua conclusione: "i poiatèi che i ziga"; bisogna che mi inventi un diploma di dialetto per gli amici non trentini. Quanto alle poesie mi troverei costretto a ripetere,almeno in parte, quanto già detto ad altri amici che ti hanno preceduta. Anche a me piace molto questo scambio di idee un po' in punta di piedi. Rispetto a te, credo non si faccia fatica a capirlo, sono sicuramente meno fiducioso; molto meno! Ma cercherò, farò in modo, di lasciarmi trascinare dal tuo ottimismo senza sapere però se ci riuscirò. In parte dipenderà anche da te. Grazie della visita e buonanotte.
Commenti:
Rispetto alla tua poesia "Zighé zènt" faccio notare come sia diventata oramai una poesia senza tempo, sembra scritta oggi, ed invece con i suoi 16 anni è più che mai attuale. In questa poesia però c'è ancora la speranza che l'invito rivolto alla gente possa scuoterli dal torpore... Invece non vedo più questa speranza nell'altra poesia, dove siamo in balia degli eventi...
Aspettando il momento per poter visitare i Monti di Vigo ti invio un caro saluto.
Grazia
ciao Guido, vedo con piacere un altro bel percorso alla mia portata! In questi giorni nuvolosi, appena il cielo prometteva un po' di tregua, abbiamo percorso alcuni sentieri in Valsugana sulla base di tuoi consigli: Torre Sicconi, da Brenta a Tenna e domenica il giro del lago di Levico. Aggiungeremo senz'altro Castel Selva!
Per quanto riguarda le poesie, mi sono piaciute entrambe e mi è venuta in mente la strofa di una canzone dei Mercanti di liquore che dice: "Ci vogliono fermi, per prendere la mira, noi diventeremo una giostra che gira!" L'immagine del "poiat sperdù 'ntéla bufèra" mi sembra rendere particolarmente l'idea dell'impotenza e della disperazione; però, in quanto al dire grazie, credo e spero che ci siano ancora tante ragioni per continuare a farlo. Penso, ad esempio, alla bellezza dei paesaggi che con le tue foto ci permetti di condividere e dei versi che ci regali. Un caro saluto a te e ad Ivonne!
senza aderire al tuo invito di avere pietà nel giudicare le poesie, devo dire che le trovo belle e graffianti quanto serve, non abbastanza forse per svegliare molte coscienze. Ottime!
Mi devi poi spiegare dove hai trovato lo spunto per programmare una gita sui monti di Vigo; non conosco nulla di quei luoghi, se non il paese di Vigo di Ton per una vecchia morosa di inizio anni settanta (storia breve e platonica...).
Speriamo che la primavera inizi davvero e regali giornate di sole. Credo che quest'anno in quota si potrà calpestare neve a lungo...
Salutoni cari.
Ciao Grazia,
tu sapevi che io avevo quasi perso la speranza di ritrovarti ancora su queti sentieri, la tua visita quindi è tanto più gradita anche se non è passato molto dall'ultima volta che ci siamo visti a Lavico, sia pure in un'occasione che mi è parsa un po' deludente.
Di castel Selva non aggiungi molto: devo pensare che possa andare bene come l'ho presentato io?
E delle poesie non posso che darti ragione, purtroppo; ma quel che succede attorno credo sia sotto gli occhi di tutti.
Continuiamo comunque a sperare, chissà che non possa succedere qualche miracolo.
Ciao e grazie della visita e u saluto anche a Tarcisio.
Ciao Bruno,
come vedi non so stare lontano troppo a lungo: grazie d'avermi atteso (vi racconterò poi in seguito) e grazie soprattutto per la spernza che ancora riesci a coltivare e che incoraggia pure noi a fare altrettanto. La Notte nera di Fichte https://pierluigiraccagni.wordpress.com/2016/11/15/la-notte-nera-delle-vacche-nere/ (solo per capire di cosa si parla)
è un bell'esempio che calza molto bene. E comunque beato te che riesci ancora a vedere tanta brava gente, fra i politici, che mettono l'interesse del Paese davanti ai propri interessi: io, compatiscimi se credi, faccio sempre più fatica a vederli e le mie speranze vanno mano a mano affievolendosi. Ma riprenderemo magari il discoro in un'altra sede, se ne avremo ancora voglia.
Cambiando discorso, mi sembra che le cose che ci succedono attorno, possano offrirci la possibilità di un incontro: vedremo se saremo in grado di approfittarne.
Grazie della tua puntuale visita e ti lascio con un caro saluto, del quale ti prego di far partecipe anche Nerina.
Ciao fedelissima Daniela,
mi fa sempre piacere leggerti e ancora più quando sento che riesci a seguire le tracce che io lascio sui sentieri che vi propongo.
Non conosco la canzone dei Mercanti di liquore ma quanto tu qui proponi rende molto bene l'idea: diventeremo una giostra che gira. Davvero simpatica questa immagine che non conosce rassegnazione. E nonostante tutto, sono d'accordo con te: i motivi di ringraziare ci saranno ancora: il sole che sorge, per esempio, la notte che sbiadisce, il fiore che fiorisce, il sorriso di una persona cara, una medicina che guarisce seppur amara. Credo sia necessario uno sforzo notevole per sapere girare la testa e lo sguardo nella direzione giusta ma mi fa piacere vedere come anche tu riprenda i concetti già espressi da Bruno anche se penso che spesso non tutti nascano ottimisti.
Grazie per i complimenti che mi fai per i miei versi e per le foto (che richiedono sempre tanto tempo!).
Ricambio a te e Roberto un carissimo saluto, anche da parte di Ivonne.
Ciao Saverio,
il tuo piglio deciso non lascia spazio a dubbi o a malinconie: grazie per la pietà che hai provato!
Da buon montanaro, tu arrivi subito al punto che più ti interessa, solo che non riesco a dare una risposta, che non sia banale, alla tua domanada. Dovrei dire che "ò davèrt na cartina" e non ho avuto richiami di vecchi amori sia pur platonici.
Quanto alla neve, sono d'accordo con te: per quanta ne è venuta, avendone la voglia (ma c'è ancora chi ha voglia di neve?) si potrà calpestarla ancora a lungo. Buone secursioni allora Saverio.
Ricambio un caro saluto a te e a Mirna.
Le tue escursioni sono sempre pillole di angoli sconosciuti del Trentino (e non solo) che spero rimangano luoghi di tranquillità e meditazione, perché se anche se non tutti scriviamo poesie, in compenso apprezziamo la quiete e la serenità che la Natura delle montagne regala, contraccambiando chi la ama.
Concordo poi con i commenti di Grazia e di Bruno, riguardo il pessimismo che trapela dalle tue ultime poesie, forse con anche un po' di sana indignazione ed esortazione a non lasciar passare le cose, ma "Zighé zènt", proprio perché scritta nel "lontano" 2002, si rivela quanto mai molto attuale. Questo sta a significare che i tempi non cambiano mai e che dobbiamo essere sempre noi, come cittadini, a vegliare sul futuro civico (non voglio dire politico) delle nostre comunità. Non so se riusciremo, ma dobbiamo sforzarci per non lasciare alle generazioni future un mondo peggiore di come ci è stato consegnato!
Concludo con le mie scuse per non farmi molto sentire, ma sto anche molto bene nel ruolo di spettatore e lettore (!), per questo sto pregustando un futuro post relativo al viaggio a Madeira, un sogno oceanico che sarà tuo dovere raccontarci...
Carissimo Giovanni,
stavo per spegnere ma, ad un'ultima occhita al sito, strofinandomi bene gli occhi per esserne certo, ho scorto il tuo nome; la seconda occhiata è stata alla finestra: che abbia ripreso a piovere?
Potrei cominciare, come si fa di solito, dall'inizio, ma con te credo di potermi permettere di inizire dal fondo: "un sogno oceanico che sarà tuo dovere raccontarci". È vero che tu sei un famoso artista piacentino ma se vogliamo parlare di "doveri", forse sarebbe il caso che ognuno si mettesse la mano sulla coscienza. A buon intenditor...
Riprendendo ora daccapo, sappi Giovanni che il tuo (sospirato) commento mi fa molto piacere. Che tu sappia dei miei movimenti non mi meraviglia perché io ho l'abitudine di lasciare tracce sullo "stato" di WhotsApp e ho notato che tu, così poco presente sul sito, sei invece parecchio presente da quest'altra parte.
A parte il "dovere", vedrai che, poco o tanto, racconterò, sistemate che avrò alcune centinaia di foto.
Mi piace quanto dici sulle mie escursioni e mi piace ancora più sapendo che tu, con la tua fedele macchina fotografica, ami come e più di me gli angoli più reconditi dove è ancora possibile respirare pace e tranquillità e che questi angoli ti portano, di tanto in tanto, anche in Trentino.
Sul significato che tu dai ai miei versi mi rimane qualche dubbio ma mi pare che, pessimismo o no, d'accordo con Grazia e Bruno che ti hanno preceduto, sembra volermi incitare ad una maggiore fiducia. Cercherò di impegnarmi in questo senso.
Quanto dici sul mondo, su questo strano mondo, non può che vedermi d'accordo: abbiamo, in questo caso sì il "dovere" di lasciare a chi segue un mondo che non sia peggiore dell'attuale: impresa peraltro che appare assai difficile!
Ricordandoti con affetto che ad un "amico" non compete il ruolo di semplice spettatore, ti ringrazio per la visita, ti mando un abbraccio che ti prego di condividere con Anna e Leonardo. Ciao.
Ciao Annamaria
e grazie della visita; tu sai che sul mio sito non esiste un tempo massimo per gli interventi e quindi non sei assolutamete in ritardo.
Certo fra qualche giorno dovrei uscire con un nuovo e assai più corposo post ma ciò non toglie.
Quanto dici sulle due poesie, di cui la prima parecchio datata come avrai notato, ricalca in buona parte quanto già detto anche da altri amici intervenuti prima di te, ciononostante le tue ossrevazioni mi fanno egualmente piacere. Purtroppo l'unica arma che a me rimane è la penna ed è una penna un po' spuntata che ultimamente non scivola con facilità, tutt'altro.
Delle due escursioni, confondi mi pare l'una con l'altra: Castel Selva non è che una facile e comoda passeggiata mentre è stato sui Monti di Vigo che ho avuto un po' di peripezie non sempre poiacevoli. Ma ci stanno.
Bello infine il tuo accostamento fra la donna e la libertà che, pur in assenza il tuo commento di data, mi fa supporre tu l'abbia scritto oggi, festa della Liberaione. Condiviso appieno!
Grazie per l'abbraccio che ricambio a te e alla tua numerosa discendenza.
Ciao Guido e un saluto a tutti- Ho letto e riletto le poesie e poi ho letto con molto interesse anche gli scritti di tutti. E' proprio bello questo scambio di impressioni e riflessioni che nascono dalle tue poesie. E' vero che la prima, Zighé zènt, non ha perso il suo vigore col passare del tempo. Ed è proprio nell'incitamento a continuare a gridare che trovo un po' di speranza.
Sono ancora convinta che nessuno riuscirà ad addormentarci e a ubriacarci di bugie: è vero siamo in mezzo alla bufera, ma siamo allenati a resistere e a cercare sempre chi costruisce e crede nella forza delle idee. E' bella l'immagine del poiat, ma sai anche tu quanto i ziga i poiatei!
Saluti a te, a Ivonne e a tutti gli amici
Ciao Renata,
stavo andato a dormire ma ho voluto dare un'occhiata ad eventuali visite e ho fatto bene.
È bella la tua conclusione: "i poiatèi che i ziga"; bisogna che mi inventi un diploma di dialetto per gli amici non trentini.
Quanto alle poesie mi troverei costretto a ripetere,almeno in parte, quanto già detto ad altri amici che ti hanno preceduta.
Anche a me piace molto questo scambio di idee un po' in punta di piedi. Rispetto a te, credo non si faccia fatica a capirlo, sono sicuramente meno fiducioso; molto meno!
Ma cercherò, farò in modo, di lasciarmi trascinare dal tuo ottimismo senza sapere però se ci riuscirò. In parte dipenderà anche da te.
Grazie della visita e buonanotte.